Conviene aderire a Fondoposte a pochi anni dalla pensione?

Conviene aderire a Fondoposte a pochi anni dalla pensione?
Conviene aderire a Fondoposte a pochi anni dalla pensione?

L’adesione a un fondo pensione negoziale come Fondoposte è sempre una buona idea per i lavoratori che ne hanno diritto.

In questo articolo scopriremo quali sono i requisiti per l’adesione a Fondoposte e perché è possibile farlo anche in prossimità del pensionamento, valutando quali sono i vincoli legati alla domanda di prestazione finale.

Analizzeremo, poi, i vantaggi specifici per chi sceglie di aderire in età lavorativa avanzata ed è prossimo al pensionamento, dal momento che anche in questa fase può essere conveniente scegliere di investire nella previdenza complementare.

Vedremo, infine, quali sono i benefici derivanti dalla permanenza nel Fondo anche dopo il pensionamento.

Non è mai troppo tardi per aderire a Fondoposte

L’adesione a Fondoposte è sempre possibile per i lavoratori che ne hanno diritto, ovvero i dipendenti di Poste Italiane e delle Società controllate che ne applicano il CCNL. Per potersi iscrivere, i lavoratori devono avere un contratto di lavoro:

  • a tempo indeterminato;
  • a tempo determinato, con durata non inferiore a 6 mesi continuativi;
  • di apprendistato.

Possono aderire anche i quadri aziendali, ma sono esclusi i dirigenti.

In presenza di questi requisiti, il diritto all’adesione permane finché si lavora, dunque anche in prossimità della pensione.

Tuttavia, occorre sapere che per poter richiedere la pensione integrativa, sotto forma di rendita e/o di capitale, sono necessari almeno 5 anni di permanenza nella previdenza complementare.

Dunque, se ad esempio un lavoratore aderisce a Fondoposte 3 anni prima della pensione, e non aveva mai aderito prima a nessuna forma di previdenza complementare, dovrà restare nel Fondo almeno altri 2 anni prima di poter richiedere la pensione integrativa, fermo restando la possibilità, prima di aver maturato cinque anni di iscrizione al Fondo, di riscattare la posizione con la tassazione meno agevolata rispetto a quella prevista in caso di prestazione pensionistica integrativa.

Vantaggi dell’adesione a Fondoposte a pochi anni dalla pensione

L’adesione a Fondoposte, anche in prossimità della pensione, rappresenta comunque un’opportunità per chi intende investire la propria contribuzione in Fondoposte.

Innanzitutto, si può accedere fin da subito alla deduzione fiscale dei contributi versati entro il limite annuale di 5.164,57 euro, al raggiungimento del quale concorrono tutti i contributi versati dal lavoratore e dall’azienda (a eccezione del TFR, che gode di un regime fiscale di favore e viene tassato al momento del pensionamento).

La deduzione diventa particolarmente interessante a fine carriera, fase della vita lavorativa in cui tipicamente si percepisce un reddito più elevato rispetto a quelle precedenti. Questo beneficio fiscale, infatti, va ad abbattere il reddito imponibile e può fare la differenza tra l’applicazione di un’aliquota più elevata e di una più bassa, portando a un notevole risparmio IRPEF.

Per approfondire questo argomento vai alla nostra Guida alla deducibilità del fondo pensione in fase di dichiarazione.

Inoltre, l’adesione a Fondoposte e il versamento di parte dei propri risparmi anche in prossimità del pensionamento consente di godere di una tassazione sui rendimenti molto più favorevole rispetto a quella applicata a qualsiasi altra forma di investimento.

Ricordiamo, infatti, che se sui rendimenti e interessi in generale si applica un prelievo fiscale del 26%, nel caso dei fondi pensione questo prelievo scende al 20% e per le quote investite nei Titoli di Stato al 12,5%.

Inoltre, negli anni di lavoro che restano fino alla pensione è possibile:

  • destinare a Fondoposte il TFR maturando;
  • attivare la contribuzione a carico del datore di lavoro a fronte del versamento di un contributo minimo da parte del lavoratore.

Dunque, non è davvero mai troppo tardi per aderire alla previdenza complementare e quindi a Fondoposte.

Restare in Fondoposte dopo la pensione

Dal momento che parliamo di un’adesione in prossimità della pensione, è opportuno valutare contestualmente anche l’eventualità di permanere in Fondoposte anche dopo il pensionamento, per ottimizzare l’investimento e puntare a un maggior accumulo di capitali.

Restare nel Fondo dopo il pensionamento consente, infatti, di:

  • continuare a beneficiare del trattamento fiscale favorevole sui rendimenti che di anno in anno si sommano al capitale, indipendentemente dal prosieguo della contribuzione;
  • in caso di versamento di ulteriori contributi volontari, proseguire nella deduzione fiscale di quanto versato nel corso dell’anno;
  • anche in assenza di ulteriore contribuzione, beneficiare del meccanismo dell’interesse composto che consiste nel sommare di anno in anno i nuovi rendimenti al capitale, al fine di incrementare il montante investito;
  • puntare ad abbattere l’aliquota fiscale sulla prestazione finale, che ricordiamo essere pari al 15% ma che può decrescere dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo oltre il quindicesimo, fino ad un’aliquota minima del 9%;
  • beneficiare di costi di gestione molto contenuti rispetto alle altre forme di previdenza complementare e/o di investimento alternativo, dal momento che Fondoposte è istituito senza scopo di lucro e quindi opera nell’esclusivo interesse degli aderenti.

Dunque, anche restare nel Fondo dopo la pensione è un’opzione da valutare con attenzione in modo da ottimizzare questa importante forma di investimento.

Leggi anche il nostro articolo Posso restare nel Fondo dopo la pensione?

Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari. Prima dell’adesione leggere la Parte I “Le informazioni chiave per l’aderente” e l’Appendice “Informativa sulla sostenibilità” della Nota informativa.

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