
Il rapporto tra rischio e rendimento è un elemento chiave nelle scelte di investimento e nella gestione del risparmio previdenziale.
In questo articolo esploreremo innanzitutto cosa si intende per rapporto rischio-rendimento, analizzando separatamente i due fattori e il modo in cui si influenzano reciprocamente.
Successivamente, vedremo come la diversificazione degli investimenti e il tempo incidono su questo rapporto, affrontando anche la diversificazione del portafoglio all’interno dei fondi pensione ed esaminando i limiti e i vincoli posti a tutela del risparmio previdenziale.
Infine, ci concentreremo sui comparti di investimento di Fondoposte e sul diverso rapporto rischio-rendimento che li caratterizza.
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Cos’è il rapporto rischio-rendimento in ambito finanziario?
Prima di esaminare il rapporto tra rischio e rendimento, è utile definire questi due concetti chiave in ambito finanziario:
- per rendimento si intende la variazione percentuale del valore di un investimento in un determinato periodo temporale;
- il rischio è la possibilità che il valore dell'investimento subisca variazioni sfavorevoli, con potenziali perdite rispetto al capitale investito o ai rendimenti attesi.
Il rapporto rischio-rendimento descrive pertanto la relazione tra il potenziale guadagno di un investimento e il rischio di perdita. In genere, a un rischio più elevato corrisponde un rendimento potenzialmente maggiore, poiché - per semplificare - gli investitori tendono a richiedere “una ricompensa più alta” a fronte di rischi maggiori. Non sarebbe logico investire in strumenti ad alto rischio se offrissero lo stesso rendimento di investimenti più sicuri.
Per capire meglio questo concetto, è utile fare alcuni esempi riferiti ai quattro comparti di Fondoposte: Garantito, Bilanciato, Monetario e Crescita (questi ultimi due operativi a partire dal dal 3 giugno 2025):
- Investire nel Comparto Garantito: questo comparto, destinato ad accogliere gli aderenti che versano il TFR tacito o con una contenuta propensione al rischio, investe principalmente in strumenti obbligazionari, con una componente azionaria pari a un massimo del 30%, e ha l'obiettivo di conseguire rendimenti comparabili al tasso di rivalutazione del TFR su un orizzonte temporale pluriennale (tra i 5 e i 10 anni dal pensionamento).
- Investire nel Comparto Monetario: questo comparto risponde alle esigenze di un soggetto con una bassa propensione al rischio o ormai prossimo alla pensione. La gestione investe esclusivamente in titoli obbligazionari di breve durata con l’obiettivo di preservare con elevata probabilità il capitale investito su un orizzonte temporale di breve periodo (orientativamente fino a 5 anni dal pensionamento).
- Investire nel Comparto Bilanciato: questo comparto è pensato per aderenti con una propensione al rischio media o ancora lontani dal pensionamento, ed è consigliato per chi ha un orizzonte temporale d'investimento medio-lungo, tipicamente di 10-15 anni. La gestione investe prevalentemente in strumenti obbligazionari (circa il 70%) e mira a conseguire una crescita stabile del capitale investito attraverso un’ampia diversificazione a livello geografico e di asset class.
- Investire nel Comparto Crescita: la gestione di questo comparto risponde alle esigenze di un soggetto che ricerca rendimenti più elevati nel lungo periodo ed è disposto ad accettare un’esposizione al rischio più elevata, con una certa discontinuità dei risultati nei singoli esercizi. La gestione investe principalmente in strumenti di natura azionaria (circa il 70%) e, per questo, è consigliato a coloro i quali hanno di fronte un periodo lungo di investimento (orientativamente di oltre 15 anni dal pensionamento).
Vedremo, più avanti e nel dettaglio, le caratteristiche dei comparti di Fondoposte.
Pertanto, quando si fa una scelta di investimento, è fondamentale valutare attentamente il livello di rischio che si è disposti a tollerare e il rendimento desiderato per scegliere gli strumenti finanziari più adatti. Fattori, questi, che dipendono da vari elementi come, ad esempio, la personale propensione al rischio dell’individuo (una persona può essere disposta “per natura” a sopportare rischi più elevati, a fronte di un rendimento atteso maggiore, rispetto a un’altra), l’età (un soggetto giovane potrebbe preferire investimenti con un grado di rischio maggiore, avendo davanti a sé un orizzonte temporale più lungo rispetto a un soggetto in là con gli anni) o le conoscenze in ambito finanziario (che sono fondamentali per scegliere in modo consapevole come muoversi in questo campo).
Rapporto rischio-rendimento nella logica di due fattori: il tempo e la diversificazione degli investimenti
Il tempo gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio tra rischio e rendimento di un investimento. Nella previdenza complementare, infatti, un orizzonte temporale ampio consente di tollerare rischi maggiori e di puntare a realizzare rendimenti più elevati.
Ad esempio, nel breve periodo, strumenti come le azioni possono mostrare forti oscillazioni mentre nel lungo periodo il rischio tende ad attenuarsi grazie alla possibilità di recuperare eventuali perdite e sfruttare la crescita del mercato.
Il tempo a disposizione rappresenta quindi un indicatore fondamentale per la scelta del comparto più adatto nel fondo pensione.
Per gestire al meglio il rapporto rischio-rendimento, è altresì essenziale adottare una strategia di diversificazione degli investimenti. In ambito finanziario, infatti, è sconsigliato concentrare tutti i propri risparmi su un'unica forma di investimento.
È preferibile invece distribuire il capitale su diversi strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni e altri.
L'obiettivo della diversificazione è ridurre il rischio complessivo, cercando al contempo di massimizzare i rendimenti potenziali. Questo risultato si ottiene poiché i vari strumenti finanziari hanno caratteristiche diverse e reagiscono in modo differente agli eventi economici.
Ad esempio, esistono azioni che seguono l’andamento dell’economia, definite "cicliche", mentre altre si comportano in maniera opposta, in particolare durante le crisi economiche (e che, proprio per questo, sono chiamate "anticicliche").
Inoltre, ci sono obbligazioni particolari, come i Titoli di Stato, che se emessi da Paesi con economie solide, presentano un rischio molto basso. Questi strumenti possono essere utili per bilanciare un portafoglio con una componente di rischio più elevata.
Come investono i fondi pensione?
La gestione finanziaria dei fondi pensione, e la conseguente diversificazione dei loro investimenti, è regolata da una serie di misure volte a offrire il massimo grado di tutela a un risparmio particolarmente importante: quello previdenziale. Questo denaro è infatti destinato al futuro pensionistico degli aderenti, e per questo motivo il legislatore ha previsto una fitta rete di protezione che parte dalle decisioni di investimento che i fondi possono adottare e dai soggetti chiamati a gestire i risparmi degli aderenti.
In particolare, i fondi pensione sono tenuti a diversificare i loro investimenti entro limiti legali specifici, volti a impedire l’impiego dei fondi in strumenti puramente speculativi. Ciò significa che i fondi non possono includere nel loro portafoglio, definito comparto o linea di investimento, strumenti finanziari ad altissimo rischio.
Oltre a questo, la gestione degli investimenti è affidata a soggetti altamente qualificati, selezionati sulla base di precise procedure previste dal legislatore e che operano sulla base delle politiche di investimento del Fondo stesso, nel rispetto delle regole di prudenza e tenendo conto della finalità non speculativa degli investimenti.
La normativa, insieme alla vigilanza e agli obblighi organizzativi imposti ai fondi, crea dunque una rete di protezione pensata per minimizzare ulteriormente i rischi per gli aderenti e tutelare gli investimenti volti al risparmio previdenziale.
Per approfondire, invitiamo a leggere il nostro articolo Come Fondoposte investe i contributi degli aderenti.
Rapporto rischio-rendimento nei comparti di Fondoposte
Fondoposte gestisce il rapporto rischio-rendimento offrendo ai propri aderenti quattro distinti comparti di investimento, ciascuno con un proprio profilo di rischio, rendimento atteso e orizzonte temporale ottimale. Al momento dell'iscrizione, è possibile scegliere di destinare i versamenti contributivi a uno dei seguenti comparti: Garantito, Bilanciato, Monetario o Crescita.
Come già accennato, il Comparto Monetario e il Comparto Crescita sono di nuova istituzione, con avvio dell’operatività dal 3 giugno 2025. Pertanto, per questi due nuovi comparti, non sono ancora disponibili dati storici di rendimento significativi. I dati storici di rendimento saranno pubblicati non appena sarà disponibile un periodo significativo di operatività, nel rispetto della normativa vigente.
Ecco una panoramica dettagliata di ciascun comparto di Fondoposte:
Comparto Garantito
- obiettivo e propensione al rischio: questo comparto è destinato ad accogliere gli aderenti che versano il TFR tacito o con una contenuta propensione al rischio. Il suo obiettivo è conseguire rendimenti comparabili al tasso di rivalutazione del TFR su un orizzonte temporale pluriennale;
- orizzonte temporale: è consigliato a coloro che hanno un orizzonte temporale medio (tra i 5 e i 10 anni dal pensionamento);
- politica di investimento: la composizione degli investimenti è orientata prevalentemente verso strumenti finanziari di natura obbligazionaria, con la possibilità di utilizzo di strumenti finanziari di natura azionaria fino a un massimo del 30% e di fondi di investimento alternativi (FIA) di tipo immobiliare fino a un massimo del 10% del patrimonio;
- garanzia: offre una garanzia di restituzione del capitale versato al momento del pensionamento. Ciò significa che la posizione individuale, calcolata per la prestazione, non potrà essere inferiore al capitale versato (al netto di eventuali anticipazioni non reintegrate, importi riscattati e oneri fiscali/amministrativi);
- estensione della garanzia: la garanzia opera anche prima del pensionamento in casi specifici come riscatto per decesso, invalidità permanente (> 1/3 di riduzione capacità lavorativa), inoccupazione superiore a 48 mesi, e si estende anche alle anticipazioni per acquisto/ristrutturazione prima casa, spese sanitarie, richieste di rita e altre tipologie di riscatto;
- performance (dati a maggio 2025):
- rendimento medio annuo:
- ultimi 3 anni (da giugno 2022) = 2,31%;
- ultimi 5 anni (da giugno 2020)= 1,47%;
- ultimi 10 anni (da giugno 2015) = 0,98%.
- rendimento medio annuo:
Comparto Bilanciato
- obiettivo e propensione al rischio: la gestione di questo comparto ha l’obiettivo di conseguire una crescita del capitale investito attraverso un’ampia diversificazione a livello geografico e di asset class degli investimenti. Consente di soddisfare le esigenze di un aderente con un profilo di rischio medio o ancora lontano dal pensionamento;
- orizzonte temporale: è consigliato a coloro che hanno di fronte un periodo medio-lungo, tipicamente di 10-15 anni;
- destinazione dei conferimenti: è il comparto di default in caso di mancata scelta al momento dell’adesione;
- politica di investimento: la politica di gestione è orientata prevalentemente verso strumenti finanziari di natura obbligazionaria (circa 70% del patrimonio) e per la restante parte verso strumenti finanziari di natura azionaria (circa 30% del patrimonio, che può arrivare a un massimo del 37%). È previsto l’investimento in fondi di investimento alternativi (FIA), sia di private equity che di private debt, oltre a una partecipazione al capitale sociale di Banca d’Italia, fino a un massimo del 10% delle risorse;
- performance (dati a maggio 2025):
- rendimento medio annuo:
- ultimi 3 anni (da giugno 2022) = 2,75%;
- ultimi 5 anni (da giugno 2020) = 2,53%;
- ultimi 10 anni (da giugno 2015) = 2,40%.
- rendimento medio annuo:
Comparto Monetario
- obiettivo e propensione al rischio: questo comparto risponde alle esigenze di un soggetto con una bassa propensione al rischio o ormai prossimo alla pensione, privilegiando investimenti volti a preservare con elevata probabilità il capitale investito;
- orizzonte temporale: è consigliato a coloro che hanno di fronte un periodo breve di investimento (orientativamente fino a 5 anni dal pensionamento);
- destinazione dei conferimenti: è destinato ad accogliere la porzione della posizione destinata all’erogazione della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA);
- politica di investimento: la politica di gestione è orientata esclusivamente verso titoli obbligazionari di breve durata.
Comparto Crescita
- obiettivo e propensione al rischio: la gestione di questo comparto risponde alle esigenze di un soggetto che ricerca rendimenti più elevati nel lungo periodo ed è disposto ad accettare un’esposizione al rischio più elevata, con una certa discontinuità dei risultati nei singoli esercizi;
- orizzonte temporale: è consigliato a coloro che hanno di fronte un periodo lungo di investimento (orientativamente di oltre 15 anni dal pensionamento);
- politica di investimento: la sua politica d'investimento è orientata prevalentemente verso strumenti finanziari di natura azionaria (circa 70% del patrimonio) e per la restante parte (circa il 30% del patrimonio) verso strumenti finanziari di natura obbligazionaria.
La scelta del comparto, pertanto, dipende dal rapporto ideale tra rischio e rendimento che si intende perseguire, ma anche dall'orizzonte temporale disponibile e dalla propria propensione al rischio.
Fondoposte affida la gestione del proprio patrimonio a intermediari professionali specializzati (Gestori) che operano sulla base della politica di investimento stabilita dal Fondo stesso, nel rispetto delle regole di prudenza e con una finalità non speculativa. Nell’attuazione della politica di investimento, i Gestori tengono in considerazione anche aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) degli emittenti, in coerenza con la Politica di Sostenibilità approvata dal Fondo.
Per maggiori informazioni, consigliamo la lettura del nostro articolo Quali sono i comparti di investimento di Fondoposte?
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari - prima dell’adesione leggere la Parte I ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’, della "Nota informativa”.